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Il cervello preveggente

Quella di immaginare il futuro nelle sue possibili diverse articolazioni è sicuramente una delle capacità che caratterizzano in modo più spiccato l’essere umano. Ed è un argomento che affascina da sempre psicologi e neuroscienziati. Tuttavia, per quanto siano stati condotti numerosi studi per comprendere le strategie mentali che l’uomo adotta per prevedere gli eventi e pianificare le proprie azioni, erano finora scarsissimi i dati relativi alle specifiche aree cerebrali coinvolte nella creazione di un’immagine mentale di sé nel futuro. A colmare la lacuna, o almeno a iniziare a farlo, ci ha pensato un gruppo di neuroscienziati dell’Washington University a St. Louis, che ne riferisce sul primo numero di quest’anno dei Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). I ricercatori hanno misurato l‘attività cerebrale mentre i loro soggetti sperimentali eseguivano una serie di esercizi mentali: ricordando un evento personale passato (per esempio l’ultimo compleanno festeggiato), immaginandone uno futuro (come il prossimo compleanno) o un evento riguardante una persona vicina. La risonanza magnetica funzionale ha evidenziato alcune aree che erano più attive nel corso della prefigurazione futura che nel ricordo di eventi passati (corteccia premotoria sinistra; precuneo sinistro; regione posteriore destra del cervelletto); queste aree appaiono simili a quelle attivate dall’immaginazione di movimenti del corpo. Un’altra serie di aree (cingolo posteriore bilaterale; giro paraippocampale bilaterale, corteccia occipitale sinistra), già note per essere importanti nel riconoscimento di contesti visivi e spaziali noti, mostravano una attività ugualmente elevata sia nel ricordo che nella prefigurazione di eventi.

Università degli Studi di Trento- INAUGURAZIONE Centro Interdipartimentale Mente e Cervello- 13 e 14 marzo 2007



Il CIMeC (Centro interdipartimentale Mente/Cervello) è un centro, diretto dal professore Alfonso Caramazza, trasferitosi a Rovereto da Harvard, dove era docente di psicologia e dirigeva il Neuropsycology Cognitive Laboratory, che studia il funzionamento del cervello umano attraverso l'analisi delle sue caratteristiche funzionali, strutturali e fisiologiche, sia allo stato normale che patologico. Per indagare i correlati neurali del comportamento, il Centro dispone di metodiche di neuroimmagine all'avanguardia come il nuovo acquisto della Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI) della potenza di 4 Tesla. Il CIMeC si compone di vari laboratori di neuroscienze cognitive per la ricerca clinica e di base, di laboratori computazionali e di psicologia sperimentale.
Il CIMEC si trova in via delle Regole 101, Mattarello (TN).
In occasione dell'inaugurazione del Centro è stato promosso un Symposium dal titolo "Mind/Brain sciences in the 21st century"durante il quale scienziati di fama internazionale hanno discusso le possibilità di sviluppo dei relativi ambiti di ricerca, per svelare infine quali sono, a loro avviso, le più probabili conquiste derivanti dai loro studi.
Erono presenti, tra gli altri, la psicologa Elisabeth Spelke, co-direttrice del 'Mind, Brain, and Behavior Initiative' all'Università di Harvard; l'etologa Elisabetta Visalberghi, dirigente di Ricerca dell'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Roma, presidente della Società Italiana di Etologia e segretario generale dell'International Primatological Society; il neurobiologo Alvaro Pascual-Leone , direttore del Beth Israel Deaconess Center e del Laboratory for Magnetic Brain Stimulation presso l'Università di Harvard, l'antropologo cognitivista francese Dan Sperber, direttore di ricerca presso il CNRS di Parigi, lo scienziato francese Marc Jeannerod dell'Institut des Sciences Cognitives; Richard Frackowiak, direttore del Wellcome Functional Imaging Department all'University College di Londra; il neuroscienziato Albert Galaburd dell'università di Harvard.