Il cervello preveggente

Quella di immaginare il futuro nelle sue possibili diverse articolazioni è sicuramente una delle capacità che caratterizzano in modo più spiccato l’essere umano. Ed è un argomento che affascina da sempre psicologi e neuroscienziati. Tuttavia, per quanto siano stati condotti numerosi studi per comprendere le strategie mentali che l’uomo adotta per prevedere gli eventi e pianificare le proprie azioni, erano finora scarsissimi i dati relativi alle specifiche aree cerebrali coinvolte nella creazione di un’immagine mentale di sé nel futuro. A colmare la lacuna, o almeno a iniziare a farlo, ci ha pensato un gruppo di neuroscienziati dell’Washington University a St. Louis, che ne riferisce sul primo numero di quest’anno dei Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). I ricercatori hanno misurato l‘attività cerebrale mentre i loro soggetti sperimentali eseguivano una serie di esercizi mentali: ricordando un evento personale passato (per esempio l’ultimo compleanno festeggiato), immaginandone uno futuro (come il prossimo compleanno) o un evento riguardante una persona vicina. La risonanza magnetica funzionale ha evidenziato alcune aree che erano più attive nel corso della prefigurazione futura che nel ricordo di eventi passati (corteccia premotoria sinistra; precuneo sinistro; regione posteriore destra del cervelletto); queste aree appaiono simili a quelle attivate dall’immaginazione di movimenti del corpo. Un’altra serie di aree (cingolo posteriore bilaterale; giro paraippocampale bilaterale, corteccia occipitale sinistra), già note per essere importanti nel riconoscimento di contesti visivi e spaziali noti, mostravano una attività ugualmente elevata sia nel ricordo che nella prefigurazione di eventi.

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